Un po’ di storia
Lo sapevano bene già nell’India e nell’Egitto del 3000 a.C. dove si iniziarono a sperimentare i primi colori. La storia poi ha portato le popolazioni a specializzarsi, Fenici e Romani su tutti, fino ad arrivare nel Medioevo con il riconoscimento della tintura come vera e propria professione. Colorare un tessuto significa nobilitarlo, vestirsi con determinati colori; è un tipo di comunicazione non verbale dato che ad ogni colore, nelle diverse epoche storiche, è associato un significato…che scopriremo assieme nel nostro blog!
Da quale elemento naturale si estraggono i vari colori?
Rosso: si utilizzano verdure come la barbabietola rossa e il cavolo rosso, frutti come il melograno o radici come la robbia;
Giallo: foglie di tè o di camomilla, di spezie come lo zafferano, la paprika e la curcuma o di verdure come la cipolla;
Blu: è ricavato dal gelso, dall’uva, dalla pianta dell’indaco o dalla corteccia del corniolo;
Viola: a partire dal vino rosso, dal cavolo nero, dalle bacche di sambuco e mirtillo e da alcune terre;
Verde: si utilizzano le foglie degli spinaci, della menta piperita o del pesco, oppure da altri vegetali come la bocca di leone, il lillà e le ortiche;
Nero-grigio: si utilizzano verdure come carciofi, frutti come la mora o altri vegetali come la radice di iris;
Marrone: dai chicchi di caffè, dalle foglie di tè nero, dalle radici di tarassaco, dalla corteccia di quercia e dal mallo di noce;
Arancione: si parte da ortaggi come le carote e le bucce di cipolla oppure dalla polvere di hennè;
Rosa: può essere estratto da frutti come le ciliegie o da fiori come i petali delle rose rosse.
Insomma, la natura è un vero alleato della tintura per cui nello scegliere colori naturali c’è davvero l’imbarazzo della scelta!